Prestiti Inpdap per richiedenti senza busta paga

Alcuni tra i prestiti oggi più gettonati sono i prestiti Inpdap. Sono delle soluzioni pensate appositamente per alcune categorie di persone e di lavoratori tra cui quelli che lavorano nel settore del pubblico impiego. In questo articolo andremo ad analizzare in particolare i prestiti INPDAP che sono pensati per chi non ha la possibilità di dimostrare una busta paga. Occorre dire naturalmente che la crisi economica e di liquidità ha colpito non solamente i dipendenti del comparto privato e i lavoratori autonomi, ma anche quelli del pubblico impiego. Sono quindi delle soluzioni pensate per chi non ha una busta paga regolare da dimostrare o per chi ha un lavoro cosiddetto atipico.
Prestiti Inpdap: possono essere richiesti da chi non ha una busta paga?
I prestiti INPDAP destinati a chi non ha una busta paga si rivolgono in modo particolare a tutti i soggetti che non hanno la possibilità di offrire come garanzia una regolare busta paga. Ad esempio, possono essere dei soggetti disoccupati senza un vero e proprio posto di lavoro, ma anche dei lavoratori atipici o precari e dei soggetti autonomi, che sono titolari di Partita Iva. Considera che questa categoria di prestiti permette l’erogazione di una somma di denaro che risulta vincolata ad un capitale di maggiore valore. È quindi un tipo di finanziamento che viene concesso da un istituto di credito autorizzato oppure da un privato cittadino a un soggetto, ma anche da un Ente di previdenza, proprio come nel caso dei prestiti Inpdap.
I prestiti Inpdap per i lavoratori atipici o per chi non percepisce una busta paga nel pubblico impiego sono alcuni tra quelli più gettonati Da parte di chi non ha un vero e proprio contratto lavorativo. Offrire queste tipologie di prestiti permette di avvicinare le regole del mercato del lavoro pubblico con quelle previste invece nel contesto del lavoro privato. Vengono tenute in considerazione quindi anche tutte le forme di lavoro flessibile disponibili ad esempio nella sanità e anche per gli Enti locali.
Tieni conto che i lavoratori del pubblico impiego che vengono assunti con un contratto di lavoro a tempo determinato, hanno la possibilità di inoltrare la domanda di richiesta del prestito solo se la durata del piano di ammortamento e il rimborso del prestito hanno una scadenza fissata per la fine della scadenza del contratto di lavoro. Coloro che invece sono dei lavoratori a collaborazione, possono richiedere dei prestiti, inviando la domanda del prestito Inpdap in modo telematico attraverso l’amministrazione pubblica presso la quale si trova in servizio. In tal caso, occorre tenere in considerazione anche alcune condizioni specifiche previste.
Occhio alle garanzie
Chi può usufruire di questi prestiti sono tutti i dipendenti del pubblico impiego che sono stati assunti con un contratto di lavoro a termine, di durata non inferiore a tre anni. Nella maggior parte dei casi si tratta di prestiti con cessione del quinto, il cui rimborso avviene attraverso una trattenuta delle rate mensili direttamente in busta paga per un massimo di un quinto del proprio stipendio percepito.
Oltre a quelle relative alla propria situazione economica, potrebbero essere richieste anche delle ulteriori garanzie che hanno lo scopo di tutelare la banca o la finanziaria erogante. Tra queste garanzie alternative possiamo trovare la sottoscrizione di una polizza assicurativa che permetta di coprire il rischio di perdita del lavoro, oppure una polizza vita. In alcuni casi potrebbe esserci richiesta anche la sottoscrizione di una polizza che vada a tutelare il rischio di decesso del soggetto che contrae il prestito oppure il rischio di eventi gravi come malattie o infortuni di vario genere. Puoi trovare altre info su questo sito web dedicato ai prestiti Inpdap.